Una pozzanghera che riflette un monumento; una bandiera che sventola nel grigio di un mattino; una fontana gelata in un pomeriggio grigio d’inverno; il vetro di un negozio in cui si specchia il profilo distante dei palazzi storici; un arco di luce in cui risplendono le linee della città e i giardini fioriti; i tetti rossi e fitti che sembrano parlarsi vicini un linguaggio segreto proprio come i piccioni che indifferenti al mondo si posano…
Uno sguardo raro, un frammento dall’alto, un flash improvviso che restituisce la misura reale delle cose, una visione parziale che diventa completa solo quando si lascia libero spazio alla memoria che sa ricostruire l’immagine e regalare un senso nuovo a ciò che si guarda e si pensava di conoscere.
Niente è mai noto definitivamente e perfettamente: i particolari affiorano e segnano, raccontano e svelano senza cancellare, pongono l’accento sulla veduta e rivelano un momento d’assoluto che porta oltre l’immagine. La bellezza può essere un miracolo degli uomini e ci sono città che, nonostante l’inesorabile trascorrere dei secoli, sanno rappresentarla.
