Personaggi

Il Sindaco santo

I Fiorentini, di solito, non hanno paura di nessuno. Nemmeno dei santi. E forse proprio per questo il Sindaco Santo per eccellenza è toccato a loro. Arrivato in città poco più che ventenne dal ragusano – per completare gli studi di Diritto romano che a trent’anni lo resero Ordinario dell’Università di Firenze – Giorgio La Pira fu per ben due volte primo cittadino di una città che stava uscendo dalle macerie di una guerra che l’aveva sfregiata e di un capoluogo pronto ad affrontare il boom economico.
Fu anche uno degli uomini che scrissero la Costituzione, dopo i giorni bui del Fascismo, oltre che un deputato e un Sottosegretario del Lavoro e della previdenza sociale. Un uomo dall’intelligenza di diamante e dalla sensibilità affinata da una spiritualità proiettata nel mondo reale e nella ricerca della pace a ogni latitudine.
Innamorato della politica come strumento per migliorare la vita di ogni uomo, cominciando dalle città nelle quali vive: dei suoi giorni di Sindaco si ricordano la rinascita del ponte alle Grazie, del ponte Vespucci e di quello di Santa Trinita, la creazione del quartiere dell’Isolotto, la costruzione di un gran numero di case popolari e quella del Teatro comunale, oltre alla lungimirante fondazione di numerose scuole.
Il suo impegno fu profuso nel mondo del lavoro, con interventi per la Nuova Pignone, per le Officine Galileo e Le Cure e non fu dimenticato il mondo, visto che Firenze si gemellò con Philadelfia, Kiev, Kyoto, Fez e Reims e fece nominare cittadini onorari l’allora Segretario Generale dell’ONU e l’architetto Le Corbusier. Sempre a lui il merito nel 1955, in un mondo comunque lacerato da guerre, di aver siglato a Palazzo Vecchio un patto di amicizia con i sindaci delle capitali di tutto il mondo.