Automobilismo

Velocità

Eleganti, cromate, con linee futuristiche, dai colori sobri eppure luminosi, ma soprattutto veloci. Quanto potevano esserlo le poche auto che oltre un secolo fa si muovevano lungo le strade non ancora adatte alle ruote e ai cerchioni che poco avevano a che fare con quelli delle carrozze. E poi le meravigliose e qualche volta goffe ammiraglie degli anni compresi tra il 1920 e il 1940, che si muovevano con autisti in livrea o con alla guida giovani rampolli di nobili famiglie e della ricca borghesia cittadina.
Il Giardino di Boboli accolse addirittura dei veri e propri concorsi d’eleganza per auto, nel secondo Dopoguerra, un’occasione originale per coniugare l'eleganza delle carrozzerie con raffinatezze di moda e abbigliamento.
Le automobili, splendide e robuste nelle ore di fatica della Mille Miglia, sono da sempre uno status-symbol, uno strumento per raggiungere velocità fino ad allora impensabili, ma anche un evidente segno della maestria e dell’ingegneria sempre più sofisticate, specie quando coniugate all’estetica e all’eroismo di piloti capaci di ridurle in proprio potere come Tazio Nuvolari, che nella sua tuta bianca riusciva a volare.